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“No cibo a gatti randagi”, il sindaco fa chiarezza sul manifesto a Cetara Provincia Provincia e Regione 

“No cibo a gatti randagi”, il sindaco fa chiarezza sul manifesto a Cetara

Dopo l’invito ai cittadini del sindaco di Cetara a non somministrare cibo ai gatti randagi per “evitare problematiche dal punto di vista igienico-sanitarie”, scoppia la polemica nella città della Costiera.

Il Sindaco Fortunato Della Monica ha voluto replicare all’ENPA dopo le dichiarazioni del presidente in merito al manifesto che invitava i cittadini ” a non lasciare cibo per terra lungo le strade di Cetara o sotto i bidoni della spazzatura”.

“I residui di cibo – si legge nel cartellone – attraggono topi e insetti infestanti, creando una preoccupazione ulteriore di allarme sanitario. inerente i gatti randagi”.

Il Primo cittadino, diffidato a togliere i manifesti, ha voluto specificare che l’intento degli stessi non era quello di affamare i gatti, ma di chiedere ai residenti di non lasciare il cibo in strada, al fine di evitare problematiche dal punto di vista sanitario.

La nota del primo cittadino

Dalla gogna mediatica che ci ha travolto in questi giorni, abbiamo imparato che i social possono diventare occasione di sfogo incontrollato di malcontenti e odi repressi tendenzialmente idonei a travalicare i limiti del diritto di critica. Inoltre, molto spesso le persone si fermano al titolo o alla singola parola fraintendendo, e talvolta stravolgendo, il significato reale dell’intero testo.

Ciò premesso, il manifesto contestato non è un divieto né tantomeno un’ordinanza sindacale, è semplicemente un invito in questo precipuo frangente per prevenire un’eventuale allerta sanitaria, determinata dalla presenza di agenti infestanti (topi, blatte, ecc.) attirati dal cibo lasciato per strada.

L’invito non è quello di affamare i gatti, bensì, in questo periodo, quello di fornire loro il cibo presso la propria abitazione, al fine di garantire la pulizia dei residui e mantenere buone condizioni igienico-sanitarie.

Il problema del paese in questo momento non è il randagismo, è l’igiene urbana, perché tante persone (pur in buona fede) tengono comportamenti assolutamente errati, anche per la stessa salute degli animali, lasciando per strada ogni genere di alimento e residuo alimentare domestico, così che gli animali rilasciano vomito ed escrementi liquidi e maleodoranti. Inoltre, spesso lasciano a terra buste, piatti di plastica, contenitori di ogni tipo, addirittura lenzuola, contro ogni norma di decoro urbano e buon senso.

Gli operatori ecologici tutti i giorni passano a ripulire i vicoli, ma nei caratteristici e irti vicoletti costieri certamente non c’è la possibilità di installare pompe idranti per un lavaggio e una sanificazione giornalieri.

Il Comune già da tempo aveva contattato il servizio veterinario dell’Asl che ha avviato un piano di sterilizzazione.

Per quanto riguarda le offese, le ingiurie e gli epiteti denigratori ricevuti e registrati, qualora tali comportamenti divenissero lesivi, verranno valutate tutte le azioni necessarie, anche giudiziarie, a tutela dell’immagine dell’Ente oltre che dei singoli amministratori coinvolti.

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